Ti sei mai sentito oggetto di una critica fine a sé stessa?
Io credo che proprio come a tutti, purtroppo sia capitato anche a te!
E come ti sei sentito? Male, suppongo.
Un atteggiamento del genere, infatti, sta spesso ad indicare l’innesco di un ciclo che si conclude nel licenziamento del dipendente o nel suo abbandono spontaneo del posto di lavoro – quello che nel contesto aziendale equivale ad un divorzio.
Pensa che in uno studio su 108 dirigenti e colletti bianchi, un atteggiamento critico poco costruttivo era precursore di sfiducia, conflitti di personalità e dispute relative al potere e alla paga.
Un esperimento condotto al Rensselaer Polytechnic Institute mostra quanto possa essere dannoso per le relazioni di lavoro un atteggiamento critico sferzante: in una simulazione, infatti, alcuni volontari vennero incaricati di creare una pubblicità per un nuovo shampoo e un altro volontario – d’accordo con gli sperimentatori – giudicava i lavori proposti: in realtà i volontari erano fatti oggetto di due tipi di critica, una riguardosa e specifica, l’altra che includeva minacce e incolpava dell’insuccesso le carenze insite della persona con commenti come “Non doveva nemmeno tentare, sembra che non sappia fare nulla di buono” o “Probabilmente è proprio mancanza di talento, dovrò cercare qualcun altro”.
Comprensibilmente i volontari attaccati con questo tipo di critica divennero tesi e irritati e assunsero un atteggiamento antagonistico, dicendo che si sarebbero rifiutati di collaborare a progetti futuri con la persona che aveva espresso le critiche.
LE CONSEGUENZE DI UNA CRITICA DISTRUTTIVA SUL LUOGO DI LAVORO
Lo saprai bene anche tu, le critiche dure e sarcastiche demoralizzano a tal punto coloro che le ricevono da indurli a non impegnarsi più molto nel lavoro e da portarli ad affermare che non si sentono più in grado di farlo bene, il che è anche più grave.
“L’attacco personale è personale per il morale”
Molti dirigenti sono sempre pronti alle critiche, ma troppo parchi di elogi, lasciando ai loro sottoposti la sensazione che gli unici commenti che sarà loro dato sentire saranno degli appunti in occasione di un errore.
Questa propensione alla critica è ancora più grave se i dirigenti non forniscono ai propri dipendenti nessun feedback per lunghi periodi.
“La maggior parte dei problemi che riguardano la prestazione di un dipendente non emerge all’improvviso, ma si sviluppa lentamente nel tempo”
Quando il superiore non comunica immediatamente i propri sentimenti il livello di frustrazione cresce lentamente
Poi un giorno esplode
Se le critiche fossero state fatte prima il dipendente avrebbe potuto correggersi..
Al contrario, troppo spesso le persone danno voce alle critiche solo quando la goccia ha fatto traboccare il vaso, quando sono ormai troppo irritati per contenersi.
E questo a cosa porta?
Che in quel momento le critiche siano formulare nel peggiore dei modi, con un tono di mordace sarcasmo, richiamando alla mente una lunga lista di proteste mai espresse o facendo minacce!
Tali attacchi tendono a ritorcersi perché vengono recepiti come un affronto e chi ne è oggetto si irrita a sua volta.
“Questo è il modo peggiore per motivare qualcuno”
I VANTAGGI DI UNA CRITICA COSTRUTTIVA SUL LUOGO DI LAVORO
Da parte di un dirigente, una critica costruttiva può rivelarsi uno dei messaggi più utili e generare un impatto opposto rispetto alla critica distruttiva:
Invece di creare un senso di impotenza, collera e ribellione, fa affiorare la speranza di migliorare e suggerisce le prime mosse per farlo.
Una critica costruttiva si concentra su quel che una persona ha fatto e può fare, senza voler vedere in un lavoro scadente il segno della personalità del suo autore.
Infatti..
“Un attacco alla personalità è un’operazione che fallisce il bersaglio”
In questo modo l’altro si mette immediatamente sulla difensiva e perciò non recepirà i suggerimenti offerti per migliorare: quando le persone pensano che i loro fallimenti siano dovuti ad un loro difetto immodificabile, perdono la speranza e desistono da ogni tentativo.
COME FARE UNA CRITICA COSTRUTTIVA IN 4 MOSSE VINCENTI
1_ Sii specifico
Se una persona si sente semplicemente dire che sta facendo qualcosa di sbagliato, senza che tu gli spieghi i particolari e quindi senza sapere che cosa cambiare, si demoralizzerà: dovrai invece concentrarti sulle specifiche, dire che cosa è stato fatto bene, che cosa è stato fatto male e come si potrebbe migliorare.
“La specificità è ugualmente importante sia nell’elogio che nella critica”
2_ Offri una soluzione
La critica, come ogni feedback, dovrebbe indicare un modo per risolvere il problema, altrimenti lascia chi la riceve frustrato, demoralizzato o demotivato
La critica può aprire la porta a possibilità e alternative che la persona non si rendeva conto esistessero oppure semplicemente sensibilizzarlo sulle carenze che richiedono la sua attenzione.
In ogni caso dovrebbe includere qualche suggerimento su come affrontare questi problemi.
3_ Sii presente
Le critiche, come gli elogi, sono massimamente efficaci quando vengono comunicati in privato in un’interazione faccia a faccia.
Se ti senti a disagio nel fare una critica, probabilmente hai la tendenza a rendere meno gravosa questa incombenza inviando messaggi a distanza, ad esempio via email.
Questo però rende la comunicazione troppo impersonale e priva la persona criticata dell’opportunità di rispondere e di chiedere un chiarimento.
4_ Sii sensibile
Questo è un richiamo all’empatia, un invito ad essere in sintonia con l’altra persona e a percepire l’impatto di ciò che dici e di come lo dici sulla persona che riceve il messaggio.
I dirigenti scarsamente empatici sono molto inclini a fornire feedback in modo offensivo, come una raggelante umiliazione.
L’effetto di queste critiche è distruttivo!
Invece di aprire la strada alla correzione dell’errore, generano una reazione emotiva negativa di risentimento e di amarezza, spingendo la persona a mettersi sulla difensiva e a tenere le distanze.
Ecco quindi quattro semplici accorgimenti che potrai mettere in pratica ogni volta che ti sentirai in dovere di fare una critica a qualcuno.
Se presa nella maniera corretta, una critica costruttiva è un’occasione di crescita sia per chi la fa che per chi la riceve.
Sei pronto a trasformarti in un responsabile emotivamente intelligente?