Come si crea
Rapport

Sai come creare un rapport efficace con il tuo interlocutore?

Se hai già sentito parlare di RAPPORT, ma non hai ancora approfondito l’argomento, sei decisamente nel posto giusto.

Il mio percorso di crescita personale è nato proprio dallo studio della PNL – la Programmazione Neuro Linguistica – e uno dei primi termini tecnici in cui mi sono imbattuta è stato proprio RAPPORT.

Ma cosa vuol dire creare rapport?

CREARE RAPPORT SIGNIFICA AVERE LA CAPACITÀ DI INSTAURARE CONNESSIONI CON LE ALTRE PERSONE ENTRANDO NEL LORO MONDO

Significa altresì avere la capacità di esplorare sinceramente il mondo dell’altro – o il nostro stesso mondo – con chiarezza, autenticità e rispetto.

Creare un rapport è possibile seguendo 3 semplici step:

1_ CALIBRAZIONE

Consiste nell’osservare e ascoltare tutti i possibili segnali che l’altra persona ti mette a disposizione attraverso le sue parole, il suo tono di voce e i suoi gesti, cioè attraverso la sua comunicazione verbale, para verbale e non verbale.

L’obiettivo di questa fase è quello di utilizzare tutti i tuoi sensi per raccogliere informazioni e per intercettare i segnali dell’altro: così facendo direzioni la tua attenzione mentale sull’osservare e ascoltare, invece che sull’interpretare e giudicare secondo la tua mappa.

2_ RICALCO

Consiste nell’utilizzare il tuo linguaggio per dimostrare all’interlocutore che hai visto, ascoltato e capito la sua mappa.

L’obiettivo di questa fase è che chi ti ascolta pensi “Wow, mi sento finalmente capito e ascoltato!” o ancora “Ah, finalmente qualcuno che mi capisce!”.

3_ GUIDA

Consiste nell’utilizzare tutto il tuo linguaggio per invitare l’interlocutore a prendere in considerazione la tua mappa, cioè il tuo punto di vista.

L’obiettivo di questa fase è che l’altra persona percepisca e pensi qualcosa del tipo “Ah, interessante questo altro punto di vista” o anche “Che bel modo di ragionare! Ci penso anche io”.

Forse all’inizio potrebbe suonarti tutto un po’ complicato, ecco quindi arrivare in nostro aiuto un altro concetto fondamentale alla base della PNL e che ti servirà per aiutarti a “leggere” l’altra persona in modo efficace.. i CANALI SENSORIALI

CHE COSA SONO I CANALI SENSORIALI?

I canali sensoriali sono fondamentalmente il mezzo di trasporto in cui spediamo il nostro messaggio.
I canali sensoriali sono tre e noi li usiamo tutti quando comunichiamo, ma ognuno di noi ha un canale prevalente ed è proprio qui che ci si gioca la partita: il tuo obiettivo sarà quello di riconoscere il canale sensoriale predominante nel tuo interlocutore e adattare la tua comunicazione in modo che rispecchi il suo canale.

I CANALI SENSORIALI

I principali canali sensoriali sono tre:

1_ CANALE VISIVO

Chi utilizza come prevalente il canale sensoriale visivo generalmente utilizza parole e frasi legate al senso della vista come ad esempio “chiaro come il sole”, “Ho avuto un’illuminazione”, “Voglio avere un’immagine generale”, “Focalizziamoci sui dettagli”, “Ci vediamo!”, “Guarda, facciamo così” o ancora “Senza ombra di dubbio”, “Diamo un’occhiata” e così via.

Le persone che hanno come prevalente il canale visivo sono quelle persone che pensano per immagini, hanno un ritmo molto veloce nel parlare e spesso si mangiano le parole perché la loro comunicazione deve tenere il passo con la visualizzazione che loro stessi hanno in testa di ciò che stanno raccontando.

Da un punto di vista non verbale, sono persone che mentre parlano di muovo molto e utilizzano gesti ampi, osservano con attenzione le cose e quando parlano con qualcuno tendono a guardarlo negli occhi.

2_ CANALE AUDITIVO

Chi ha come prevalente il canale sensoriale auditivo usa generalmente parole, verbi e frasi che si riferiscono al senso dell’udito come ad esempio “Dimmi cosa intendi”, “Mi suona bene”, “Qualcosa mi dice che..”, “Ci sentiamo!” o ancora “Messaggio ricevuto!”, “Senti, facciamo così” e via dicendo..

A livello para verbale le persone auditive possono essere silenziose e parlare spesso tra sé e sé, generalmente parlano lentamente e articolano con precisione le parole.

Da un punto di vista non verbale si muovono poco, gesticolano poco, hanno una postura simmetrica e stabile e quando parlano con qualcuno tendono a inclinare la testa e a guardare di lato, proprio per porgere l’orecchio all’interlocutore.

3_ CANALE CINESTESICO

Chi invece utilizza come canale preferenziale quello cinestesico, cioè quello legato agli altri sensi, fa largo uso di frasi come “Ho capito il senso di quello che intendi”, “Sento che questa è una buona idea”, “Mi lascia l’amaro in bocca”, “Teniamoci in contatto”, “Ho afferrato il concetto” o anche “Ci tengo a fare così”, “Sento puzza di bruciato”, “Mi fa venire la pelle d’oca” e così via..

Le persone cinestesiche hanno generalmente un tono di voce basso e profondo e parlano molto lentamente, mentre dal punto di vista non verbale si muovono molto poco e gesticolano poco.

Durante la comunicazione tendono a toccarsi parti del corpo o a giocare con gli oggetti e mentre parlano con qualcuno sono solite guardare in basso, proprio come se cercassero le parole dentro di loro.

SAPER PADRONEGGIARE E ALTERNARE QUESTI TRE CANALI SIGNIFICA UTILIZZARE IL LINGUAGGIO SENSORIALE O CARISMATICO

Cioè un linguaggio capace di coinvolgere più persone – essenziale soprattutto quando si parla ad una platea e non ad un singolo – perché sarà come parlare tre lingue diverse.